oggi, nel corso di una conferenza stampa, il Comitato ha presentato i pareri tecnici ricevuti in queste settimane.
Per mesi siamo andati dicendo che il parere emesso dal Corpo Forestale dello Stato in data 20/06/2005, sul progetto di massima per autorimessa interrata in P.le Lavater, era un parere che molti non avevano compreso. In pochi ci hanno creduto, ma adesso, alla luce del nuovo parere emesso dallo stesso Ente a fronte delle nuove richieste a chiarimento del Comune di Milano (Atti PG723640/2010 del 21/09/2010), possiamo dire con soddisfazione che avevamo ragione.
Dal nuovo parere, infatti, si evince in maniera chiarissima che il primo parere fu richiesto sulla sopravvivenza di 4 platani; per due di essi al di sopra dei serbatoi interrati dell’aiuola centrale fu dato parere negativo all’espianto; per gli altri due, posti all’inizio di Via Morgagni, fu chiesto dalla Parchi e Giardini modifica alla sagoma di progetto affinché potesse essere garantito uno scavo a minimo mt. 2,50 dal colletto delle piante. Oggi questo parere viene confermato e per quanto riguarda tutte le piante interessate dal parcheggio, si chiarisce in maniera chiara ed inequivocabile che una tecnica costruttiva standard per nulla si addice alla salvaguardia delle piante stesse considerate di notevole valore e protette da vincolo ambientale.
Si chiarisce finalmente che onde evitare di contraddire le “Prescrizioni tecniche per lavori da eseguire in prossimità di piante o spazi a verde” (Allegato Det. Atti 3883.755/1999) lo scavo fino ad una profondità di m 1.50 deve essere assolutamente eseguito manualmente e/o con l’ausilio del getto d’aria compressa. Tutto ciò è richiesto perché appare fondamentale, a garanzia della sopravvivenza delle essenze arboree, visualizzare l’apparato radicale delle piante prima di procedere all’eventuale taglio delle radici. C’è di più: le radici con diametro inferiore ai cm 3 possono essere recise, ma debbono essere trattate con fitofarmaci al fine di evitare l’ingresso di patogeni; le radici con diametro superiore ai cm 3 non possono in alcun modo essere tagliate, ma devono essere salvaguardate prevedendo eventuali ripiegamenti (naturalmente solo ove possibile) e a seguito di contenimento con tessuto non tessuto, da mantenere costantemente umido; viene altresì imposto che (lo dice il Settore Arredo Urbano e Verde nella specifica Atti PG 737330/2010 del 24/09/2010), sul fronte del lato degli scavi vengano inseriti elementi rigidi di legno, stuoia di cocco e strato sufficiente di humus/sabbia.
Tutti questi accorgimenti e attenzioni particolari da attuare in fase di realizzazione pongono problematiche di cantiere sempre più complesse. I costi di realizzazione del parcheggio sicuramente andranno modificati e anche i tempi di costruzione saranno sicuramente più lunghi determinando modifica del piano finanziario, parte integrante del project financing.
Oltretutto, riteniamo che eventuali ripiegamenti delle radici possano richiedere una salvaguardia di raggio maggiore nei casi in cui le radici maggiori di cm 3 non siano ripiegabili entro la distanza di m 2,50 dal colletto. Ciò imporrebbe una modifica del progetto e della posizione della relativa palificazione. Modificare la posizione della struttura portante dell’autorimessa interrata oltre i m 2,50 comporterebbe in ogni caso di rivalutare le dimensioni di box e corselli, che attualmente sono previsti ai minimi di legge, mettendo in discussione, quindi, la realizzabilità del parcheggio stesso.
Un ultimo ma non meno importante inciso. Lo stesso Settore Arredo Urbano e Verde, al punto 5 della specifica agli atti, ammette in maniera chiara ed esplicita che “effettivamente emerge dai disegni il disassamento tra le griglie in superficie e i sottostanti camini di areazione”, situazione che “potrebbe dare adito, per motivi di sicurezza non correttamente considerati in sede progettuale, a successivi adeguamenti che avrebbero certamente impatto negativo sulla tutela e conservazione delle alberature esistenti”. “Non è cosa nuova”, continua il Settore Arredo Urbano, “assistere alla rimozione di alberi o al mancato impianto di nuovi alberi in conseguenza ai fatti sopra citati”.
Anche al Sindaco Moratti, nell’incontro dello scorso 30 luglio, abbiamo riferito che il project financing previsto in P.le Lavater potrà essere realizzato solo derogando le “Prescrizione tecniche” vigenti e abolendo il vincolo esistente sull’area a protezione delle essenze arboree. I pareri che abbiamo sopra descritto ne danno una chiara conferma.
Intervento del Tecnico Abilitato Prevenzione Incendi
"Il 29 luglio scorso il Comitato ha depositato presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Milano alcune osservazioni relative al parere di conformità anti-incendio (Pratica n. 350638) emesso dallo stesso Ente a fronte del progetto presentato dal proponente per il parcheggio interrato di P.le Lavater.
Nel corso dell’ incontro avvenuto lo scorso 30 luglio, il Sindaco Moratti ha promesso al Comitato una migliore verifica di questo parere che, eseguita dal Comune lo scorso mese di settembre, ha dato luogo alla comunicazione del 22 settembre 2010.
Ricordiamo gli elementi essenziali delle osservazioni depositate dal Comitato.
1. Gli elaborati progettuali presentati al Comando dei Vigili del Fuoco dal Proponente non possedevano i requisiti di cui al punto A.3 dell’Allegato A al D.M. 04/05/1998, meglio specificato dalla comunicazione del Ministero dell’Interno del 09 aprile 2009 (vedi allegato). Più chiaramente: “non sono ammesse indeterminazioni nelle indicazioni delle misure a corredo degli elaborati grafici”. In effetti, invece, gli elaborati grafici depositati per il parere non riportavano alcuna misura.
2. Negli elaborati grafici non veniva presentata la verifica della verticalità dei camini tipo Shunt, salvo il caso dell’unica sezione disegnata relativa a una situazione regolare.
Da una semplice sovrapposizione della tavola della sistemazione superficiale (ove sono indicate anche le griglie di areazione in colore giallo nello schema allegato), con la pianta del piano interrato (ove vengono riportate le posizioni dei camini tipo Shunt evidenziate in colore azzurro nello schema allegato) si evince che poco o nulla coincide come ci si dovrebbe aspettare. A causa di questo i camini tipo Shunt non risultano rettilinei così come richiesto in materia di prevenzione incendi, e confermato dalla normativa UNI-CIG che prevede che la canna shunt debba avere andamento rettilineo e verticale senza variazione di sezione.
3. Alle tavole di progetto non furono allegati i calcoli dettagliati delle superfici di ciascun compartimento nei piani ove vengono previsti due compartimenti. Manca quindi, per questi piani, il presupposto fondamentale per il calcolo della areazione naturale e quindi del dimensionamento di eventuali camini tipo Shunt.
A fronte della richiesta del Comune i Vigili del Fuoco hanno emesso una comunicazione il 22 settembre 2010, che mostra l’impossibilità da parte dell’Ente stesso di emettere un nuovo parere e richiede la ripresentazione della “documentazione progettuale, ai sensi dell’Art. 2 del D.P.R. 37/98”, e cioè la ripresentazione di tutto il fascicolo progettuale.
Anche in questo caso si può apprezzare che i rilievi del Comitato sono stati consistenti e indirizzati a salvaguardare il bene comune anticipando la messa a punto di problematiche assolutamente essenziali e non trascurabili".
Dagli atti sovra menzionati emerge comunque che adottando accorgimenti adeguati il parkeggio potrebbe essere fatto. Insisto che necessita una soluzione politica che , ahimè, ci vede in pericolo visto il disastro della candidatura Pisapia da parte del PD.
RispondiEliminaPer di più ecco riapparire il genio bucatore , ex -sindaco Albertini a cui dobbiamo buona parte delle decisioni di bucare Milano ,incluso lavater.
Quindi prima di Natale via agli eventi, fiaccolate , sit in e quanto altro la creatività del Comitato e dei cittadini aderenti possa immaginare !!!!
Vittorio Giomo