Dicembre 2004
La ditta Com.Er presenta un progetto per un parcheggio in project financing in piazzale Lavater.
Aprile 2005
Il commissario sindaco Albertini concede l’interesse pubblico al progetto.
Primavera 2005
Nasce il Comitato per la difesa di piazzale Lavater.
Presentiamo ricorso nel mese di giugno al TAR Lombardia.
Settembre 2006
Il nuovo sindaco Moratti dispone il riesame di 26 posteggi per i quali esiste un ricorso al TAR (incluso Lavater).
Febbraio 2007
La commissione di riesame espone il suo giudizio e sconsiglia il progetto Lavater.
Primavera 2007 – primavera 2008
La ditta Com.Er presenta ricorso al Tar contro il provvedimento Moratti, prima a Milano e poi a Roma.
La ditta Com.Er presenta ricorso al Tar di Milano per chiedere al Comune di esprimersi con un atto formale su Lavater. Il TAR le dà ragione ed impone al Comune di rispondere entro settembre.
Settembre 2008
Si pensava che si sarebbe trattato di un atto formale, che recepisse il parere della commissione di riesame. Invece gli uffici cambiano improvvisamente idea, nonostante l’utilità del posteggio sembri sempre meno motivata.
Il risultato di questo “riesame del riesame” è basato principalmente su vecchi documenti, cioè su quelli che avevano spinto il comune ad accettare il progetto.
Fra i documenti “recenti”, spiccano invece la dichiarazione della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia nettamente contraria al posteggio (“Le emergenze architettoniche e paesaggistiche sopra delineate evidenziano notevoli elementi di interesse culturale che rendono la realizzazione di un parcheggio interrato in Piazza Lavater inopportuna, in quanto lesiva dei valori paesaggistici individuati con D.M. 22 giugno 1965”) e una nuova indagine del settore mobilità che certifica la mancanza di necessità di posteggi per residenti dopo la creazione delle strisce gialle.
Primavera 2009
Riprende l’iter del posteggio che passa ancora per la sovrintendenza ai beni paesaggistici della Lombardia; è mutato il direttore ed il parere di settembre è prima confermato e solo successivamente mutato in uno favorevole. Ci sono anche 2 discussioni in Consiglio di Zona, in cui, pur raccogliendo consenso tra i cittadini, ci troviamo davanti ad un fronte compatto di tecnici comunali e consiglieri politici (non solo della maggioranza).
Purtroppo, alcune raccomandazioni degli uffici hanno il pessimo risultato di far stravolgere la viabilità della piazza. L’ultimo progetto prevede di unire l’aiuola dell’edicola e quella dei cani, in modo da bloccare il passaggio diretto da via Morgagni a via Cadamosto e costringendo le auto a passare davanti a Lavater n.3 e n. 5, invertendo il senso di marcia davanti al n. 3.
Nel complesso, verrebbero ristrette le carreggiate eliminando quasi totalmente la sosta e la fermata dalla piazza e da due strade limitrofe. Non sarebbe più possibile neanche fermarsi per scaricare la spesa. Si perderebbero 180 posti in superficie, che sono gratuiti per i residenti, per costruirne 200 interrati nei box.
Ottobre 2009
La commissione paesaggistica del comune esamina il progetto e lo boccia, ma anche qui il parere cambia dopo tre settimane senza che il progetto sia mutato in modo significativo.
Giugno 2010
Il Comitato organizza una giornata in piazza per raccogliere firme. L’evento ha molto successo ed una petizione al Sindaco viene firmata da quasi 2000 cittadini della zona e 85 esercenti. La petizione viene consegnata al Sindaco assieme a vari disegni di bambini nel mese di luglio. Siamo invitati alla seduta congiunta di due commissioni comunali a Palazzo Marino e ad un nuovo colloquio col Sindaco. Di fronte alle nostre argomentazioni il Sindaco decide un’indagine suppletiva presso gli uffici per esaminare i problemi di:
1) Preservazione del verde
2) Sicurezza del parcheggio rispetto alle norme antincendio.
Inoltre promette che prima di approvare il progetto in giunta avrebbe incontrato i cittadini in piazza per spiegare loro che il parcheggio sarebbe stato un bene. Durante l’estate i pareri sono arrivati ed hanno sostanzialmente confermato le nostre preoccupazioni.
Settembre 2010
Durante l’estate i pareri sono arrivati ed hanno sostanzialmente confermato le ragioni. del Comitato Il parere del Corpo Forestale prescrive uno scavo manuale che non è compatibile con le tecniche di scavo previste dai proponenti, e chiarisce che le radici di dimensioni superiori a 3 cm non possono essere recise. Il Settore Arredo Urbano conferma che gli scavi per posizionare le griglie di areazione potrebbero potare alla rimozione degli alberi.
Dicembre 2010
I vigili del fuoco, dopo tre pareri contrastanti, inviano una richiesta al proponente di documentazione molto dettagliata relativa ai condotti di areazione.
Luglio 2010-Dicembre 2010
Il proponente ComEr cita a giudizio al TAR il Comune in quanto inadempiente nel chiudere il Procedimento. Il Comitato si costituisce a sostegno del Comune. Due udienze si chiudono con altrettanti rinvii da parte del TAR (l’ultimo il 17-12-2010), in quanto nel frattempo i pareri acquisiti prima dalla Forestale e poi, in tre diverse occasioni, dai viglili del fuoco, non consentono al Comune di decidere come chiudere il provvedimento. Tutto ciò comprova che i rilievi del Comitato sono consistenti e indirizzati a salvaguardare il bene comune in riferimento a problematiche essenziali e non trascurabili.
La ditta Com.Er presenta un progetto per un parcheggio in project financing in piazzale Lavater.
Aprile 2005
Il commissario sindaco Albertini concede l’interesse pubblico al progetto.
Primavera 2005
Nasce il Comitato per la difesa di piazzale Lavater.
Presentiamo ricorso nel mese di giugno al TAR Lombardia.
Settembre 2006
Il nuovo sindaco Moratti dispone il riesame di 26 posteggi per i quali esiste un ricorso al TAR (incluso Lavater).
Febbraio 2007
La commissione di riesame espone il suo giudizio e sconsiglia il progetto Lavater.
Primavera 2007 – primavera 2008
La ditta Com.Er presenta ricorso al Tar contro il provvedimento Moratti, prima a Milano e poi a Roma.
La ditta Com.Er presenta ricorso al Tar di Milano per chiedere al Comune di esprimersi con un atto formale su Lavater. Il TAR le dà ragione ed impone al Comune di rispondere entro settembre.
Settembre 2008
Si pensava che si sarebbe trattato di un atto formale, che recepisse il parere della commissione di riesame. Invece gli uffici cambiano improvvisamente idea, nonostante l’utilità del posteggio sembri sempre meno motivata.
Il risultato di questo “riesame del riesame” è basato principalmente su vecchi documenti, cioè su quelli che avevano spinto il comune ad accettare il progetto.
Fra i documenti “recenti”, spiccano invece la dichiarazione della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia nettamente contraria al posteggio (“Le emergenze architettoniche e paesaggistiche sopra delineate evidenziano notevoli elementi di interesse culturale che rendono la realizzazione di un parcheggio interrato in Piazza Lavater inopportuna, in quanto lesiva dei valori paesaggistici individuati con D.M. 22 giugno 1965”) e una nuova indagine del settore mobilità che certifica la mancanza di necessità di posteggi per residenti dopo la creazione delle strisce gialle.
Primavera 2009
Riprende l’iter del posteggio che passa ancora per la sovrintendenza ai beni paesaggistici della Lombardia; è mutato il direttore ed il parere di settembre è prima confermato e solo successivamente mutato in uno favorevole. Ci sono anche 2 discussioni in Consiglio di Zona, in cui, pur raccogliendo consenso tra i cittadini, ci troviamo davanti ad un fronte compatto di tecnici comunali e consiglieri politici (non solo della maggioranza).
Purtroppo, alcune raccomandazioni degli uffici hanno il pessimo risultato di far stravolgere la viabilità della piazza. L’ultimo progetto prevede di unire l’aiuola dell’edicola e quella dei cani, in modo da bloccare il passaggio diretto da via Morgagni a via Cadamosto e costringendo le auto a passare davanti a Lavater n.3 e n. 5, invertendo il senso di marcia davanti al n. 3.
Nel complesso, verrebbero ristrette le carreggiate eliminando quasi totalmente la sosta e la fermata dalla piazza e da due strade limitrofe. Non sarebbe più possibile neanche fermarsi per scaricare la spesa. Si perderebbero 180 posti in superficie, che sono gratuiti per i residenti, per costruirne 200 interrati nei box.
Ottobre 2009
La commissione paesaggistica del comune esamina il progetto e lo boccia, ma anche qui il parere cambia dopo tre settimane senza che il progetto sia mutato in modo significativo.
Giugno 2010
Il Comitato organizza una giornata in piazza per raccogliere firme. L’evento ha molto successo ed una petizione al Sindaco viene firmata da quasi 2000 cittadini della zona e 85 esercenti. La petizione viene consegnata al Sindaco assieme a vari disegni di bambini nel mese di luglio. Siamo invitati alla seduta congiunta di due commissioni comunali a Palazzo Marino e ad un nuovo colloquio col Sindaco. Di fronte alle nostre argomentazioni il Sindaco decide un’indagine suppletiva presso gli uffici per esaminare i problemi di:
1) Preservazione del verde
2) Sicurezza del parcheggio rispetto alle norme antincendio.
Inoltre promette che prima di approvare il progetto in giunta avrebbe incontrato i cittadini in piazza per spiegare loro che il parcheggio sarebbe stato un bene. Durante l’estate i pareri sono arrivati ed hanno sostanzialmente confermato le nostre preoccupazioni.
Settembre 2010
Durante l’estate i pareri sono arrivati ed hanno sostanzialmente confermato le ragioni. del Comitato Il parere del Corpo Forestale prescrive uno scavo manuale che non è compatibile con le tecniche di scavo previste dai proponenti, e chiarisce che le radici di dimensioni superiori a 3 cm non possono essere recise. Il Settore Arredo Urbano conferma che gli scavi per posizionare le griglie di areazione potrebbero potare alla rimozione degli alberi.
Dicembre 2010
I vigili del fuoco, dopo tre pareri contrastanti, inviano una richiesta al proponente di documentazione molto dettagliata relativa ai condotti di areazione.
Luglio 2010-Dicembre 2010
Il proponente ComEr cita a giudizio al TAR il Comune in quanto inadempiente nel chiudere il Procedimento. Il Comitato si costituisce a sostegno del Comune. Due udienze si chiudono con altrettanti rinvii da parte del TAR (l’ultimo il 17-12-2010), in quanto nel frattempo i pareri acquisiti prima dalla Forestale e poi, in tre diverse occasioni, dai viglili del fuoco, non consentono al Comune di decidere come chiudere il provvedimento. Tutto ciò comprova che i rilievi del Comitato sono consistenti e indirizzati a salvaguardare il bene comune in riferimento a problematiche essenziali e non trascurabili.
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Tutti i permessi arrivano dopo una bocciatura
Tutti i permessi arrivano dopo una bocciatura
Ogni qualvolta una commissione o un ufficio ha dovuto esprimersi in merito al progetto, questo è stato dapprima bocciato o solo successivamente approvato, con motivazioni “stiracchiate” e dopo diversi “contatti” fra la ditta proponente e i soggetti dell’Ente.
Ciò è valso per:
1) la posizione delle rampe di accesso e di uscita, rivolte entrambe verso il centro città. Tuttavia, alla fine le rampe non sono state spostate, probabilmente per non ridurre il numero dei posti macchina, andando però a scapito della viabilità.
2) Il giudizio della Commissione di riesame.
3) Il parere del sovrintendente Famiglietti, che non è comunque mai cambiato.
4) Il parere del sovrintendente Turetta, in cui il progetto viene sonoramente bocciato, salvo essere approvato poco dopo, dicendo in soldoni che ormai si era andati troppo avanti e che l’approvazione veniva assentita per non causare danni al Comune.
5) Le Conferenze dei servizi di maggio e giugno 2009, in cui il progetto viene bocciato a maggio, salvo essere recuperato in una seconda conferenza di giugno, non conclusa entro i termini previsti, ma solo dichiarandola chiusa entro giugno a posteriori, con tavole arrivate nel mese di agosto.
6) I due pareri della commissione Comunale di novembre 2009, di cui il primo nettamente negativo ed il secondo incomprensibilmente favorevole.
7) Il parere dei vigili del Fuoco del settembre 2010, che dapprima richiedeva di ripresentare tutta la documentazione e poi ha inizialmente concesso il nulla osta sulla base di una semplice lettera del Proponente che attestava che tutto era conforme alla legge, senza però riportare calcoli e misure. Salvo poi, a fronte di una diffida del Comitato, ritornare sulla decisione presa, e riproporre ai proponenti una richiesta di documentazione molto dettagliata relativa ai condotti di areazione.
Pareri che non cambieranno più sembrano essere quelli della Guardia Forestale e del settore Arredo Urbano in materia di tecniche di scavo, citati in precedenza. La ditta proponente ha presentato una nuova descrizione dello scavo che non soddisfa i rilievi di tali enti.
Ciò è valso per:
1) la posizione delle rampe di accesso e di uscita, rivolte entrambe verso il centro città. Tuttavia, alla fine le rampe non sono state spostate, probabilmente per non ridurre il numero dei posti macchina, andando però a scapito della viabilità.
2) Il giudizio della Commissione di riesame.
3) Il parere del sovrintendente Famiglietti, che non è comunque mai cambiato.
4) Il parere del sovrintendente Turetta, in cui il progetto viene sonoramente bocciato, salvo essere approvato poco dopo, dicendo in soldoni che ormai si era andati troppo avanti e che l’approvazione veniva assentita per non causare danni al Comune.
5) Le Conferenze dei servizi di maggio e giugno 2009, in cui il progetto viene bocciato a maggio, salvo essere recuperato in una seconda conferenza di giugno, non conclusa entro i termini previsti, ma solo dichiarandola chiusa entro giugno a posteriori, con tavole arrivate nel mese di agosto.
6) I due pareri della commissione Comunale di novembre 2009, di cui il primo nettamente negativo ed il secondo incomprensibilmente favorevole.
7) Il parere dei vigili del Fuoco del settembre 2010, che dapprima richiedeva di ripresentare tutta la documentazione e poi ha inizialmente concesso il nulla osta sulla base di una semplice lettera del Proponente che attestava che tutto era conforme alla legge, senza però riportare calcoli e misure. Salvo poi, a fronte di una diffida del Comitato, ritornare sulla decisione presa, e riproporre ai proponenti una richiesta di documentazione molto dettagliata relativa ai condotti di areazione.
Pareri che non cambieranno più sembrano essere quelli della Guardia Forestale e del settore Arredo Urbano in materia di tecniche di scavo, citati in precedenza. La ditta proponente ha presentato una nuova descrizione dello scavo che non soddisfa i rilievi di tali enti.