sabato 15 gennaio 2011

Il Comitato si porta a casa un'altra vittoria

Giovedì 13 gennaio si è tenuta l’udienza sui ricorsi presentati dal Comitato per la Difesa di p.le Lavater nel 2005 e 2008.
L'udienza del 13 è stata fissata direttamente dal TAR e quindi d'ufficio; il Comitato ha chiesto il rinvio per numerosi motivi che sono stati accolti dai giudici, che hanno quindi rinviato il dibattito al 9 di giugno 2011.

I motivi della richiesta di rinvio:

1.
allo stato risultano ancora numerose le questioni non risolte dalla ditta proponente e dal Comune stesso in merito alla conformità del progetto alle disposizioni di legge e alla legittimità del procedimento amministrativo. Tant'è vero che la stessa ditta proponente si è premurata di depositare (addirittura tardivamente) lo scorso 23/12/2010 una memoria di replica con una ulteriore attestazione, provando apertamente quanto da noi sostenuto nelle richieste di rinvio ed in particolare che il procedimento avanti il competente Comando provinciale dei Vigili del Fuoco non solo non si è concluso completamente ma è suscettibile di ulteriori approfondimenti sia da pare dello stesso Comando VV.FF. che dal Comune di Milano; il documento depositato dal Comitato il 5 gennaio contesta  ulteriormente la sbrigativa volontà della ditta proponente di chiudere la vicenda  in perdurante ed evidente esistenza di mancanze  progettuali non sanate (e, dice il Comitato, non sanabili a meno di non stravolgere ancora una volta il progetto presentato);

2.
sussiste e perdura :
l'evidente assenza del parere di E.R.S.A.F. Lombardia, rilevata dallo stesso Settore Arredo Urbano dell'Amministrazione Comunale che segnala la necessità di acquisirlo sin dalla conferenza dei servizi del 6 maggio 2009 (detto Ente non era presente alla Conferenza); va ricordato che in altro casi ERSAF ha prescritto che la distanza dello scavo dai tronchi degli alberi deve essere superiore a 5 metri, mentre in p.le Lavater sono previsti 2,5 metri. (e il risultato è che la superficie equivalente lasciata per le radici è il 25% o ancora meno se si tiene conto della dimensione del tronco e del fatto che le radici vicine al tronco poco contribuiscono all’alimentazione della pianta)

3.
sussiste e perdura:
il problema delle assenze arboree; risulta chiaro a tutti come la ditta proponente abbia dato prova di non essere in grado di ottemperare alle prescrizioni sin dall'inizio indicate (ed ora ribadite) dal Corpo Forestale dello Stato e dal Settore Arredo Urbano e Verde del Comune, anche tenuto conto delle regole per gli interventi sul verde in vigore nel Comune stesso, più per impossibilità, secondo il Comitato, che per incapacità; il Comitato lo aveva tempestivamente segnalato al Comune con memoria debitamente protocollata in data 8 novembre 2010; se ne deduce che si è ben lungi dalla conclusione del procedimento e, in ogni caso, manca il provvedimento finale di approvazione del progetto definitivo, e ciò è pacifico stante, con tutta evidenza, l'attuale esistenza di un procedimento di rivalutazione nel merito dell'infrastruttura.

Inoltre il Comitato ha notificato lo scorso 30/11/2010 un atto di diffida al Comune di Milano a non procedere nell'emanazione e/o nella messa in esecuzione di alcun altro atto e/o provvedimento conseguente, consequenziale e/o successivo a quelli citati ed in ogni caso a non procedere nell'emanazione del provvedimento finale di approvazione.

Sulla base di quanto sopra, il Comitato ha quindi chiesto al TAR, anche per economia processuale, di disporre il differimento della predetta udienza quanto meno all'esito del procedimento di rivalutazione avviato dal Comune di Milano.

Oggi il TAR ha accolto pienamente la richiesta del Comitato, contro le richieste del Comune e del proponente di andare a discussione. Evidentemente il Tribunale  ha concordato con il Comitato che trattare oggi il  caso sarebbe stato intempestivo visto che l'istruttoria è ancora aperta e che quindi non ha senso decidere in mancanza dell'atto amministrativo finale.

ERSAF, il cui parere è mancante, è l'ente che in altri casi di parcheggi interrati a Milano ha decretato che la distanza dello scavo dal tronco deve essere almeno di 5 metri mentre il progetto di p.le Lavater prevede lo scavo a 2,5 metri. Il mancato coinvolgimento di ERSAF potrebbe essere  dettato dalla paura di ricevere una prescrizione di 5 metri che renderebbe così palesemente infattibile il parcheggio (cosi' come è oggi progettato) da richiedere la riemissione del bando di gara.

E comunque, il Comitato ribadisce con forza, convinzione e competenza che anche con lo scavo a 2,5 metri delle due una: o si rispettano i vincoli sulle essenze arboree o si rispettano i vincoli della prevenzione incendi.

Perché in p.le Lavater un parcheggio di quasi 500 posti auto non solo non è di pubblica utilità, ma NON CI STA!