venerdì 2 luglio 2010

PRECISAZIONI UFFICIALI ALL'ARTICOLO DI LIBERO DELL'1 LUGLIO



 Qui sotto trovate il testo del documento inviato oggi all'attenzione del Direttore di Libero, Maurizio Belpietro, dal Presidente del Comitato, l'architetto Nardina Leveni.
Si tratta di alcune fondamentali precisazioni all'articolo uscito il primo luglio sul quotidiano.
Vi invitiamo a leggerlo attentamente perché riporta in sintesi dettagli preziosi per comprendere tutta la vicenda e cosa sta avvenendo, davanti e dietro le quinte.
In fondo trovate il link al Pdf originale del documento inviato.
 

Comitato per la difesa di Piazzale Lavater

c/o Studio Leveni e Pedrana Architetti Associati
Via Marcello Malpighi 1 20129 Milano - Tel. 022046632


Spett. LIBERO MILANO
Viale Majno, 42 – 20129 Milano
Cortese Attenzione Egr. Direttore Maurizio Belpietro
Milano, 02/07/2010

Adesso basta! Basta scrivere notizie imprecise e tendenziose, basta strumentalizzare un problema che non si vuole comprendere o che fa comodo non comprendere. Fa scuola l’atteggiamento ondivago tenuto dall’Amministrazione comunale sino ad oggi.
Il Comitato per la difesa di P.le Lavater non è un comitato ambientalista, e neppure il comitato di Croci. E’, semmai, un comitato apolitico e apartitico, trasversale e democratico. Ci battiamo da anni contro questo parcheggio perché è un parcheggio, al di la di quel che si insinua, che non risolverebbe comunque i problemi della sosta. Sono con noi oltre 600 iscritti, aderiscono alle nostre iniziative numerosi autonomi cittadini (le firme raccolte in piazza, nel pomeriggio del 30 giugno u.s. a partire dalle ore 15.00, sono state oltre 1200; la raccolta sta proseguendo in altre sedi ed il numero delle firme alla petizione popolare è già arrivata a 1500 in una sola giornata), i commercianti tutti, l’Associazione AscoBaires, l’intero quartiere, oltre a nomi illustri quali Dorfless, Accardo, Forattini. Croci? Un residente come tanti, da sempre, contrario al parcheggio.
Il progetto prevede la realizzazione di posti auto a rotazione nello stesso numero di posti auto (circa 220) che sparirebbero da P.le Lavater e dalle limitrofe Cadamosto a Ramazzini per far posto alle rampe di ingresso e uscita del mega parcheggio in project financing. I posti auto a rotazione sarebbero poi a pagamento anche per i residenti che adesso parcheggiano comodamente, gratis, entro le strisce gialle. Il Comune di Milano perderebbe un introito annuo dato dal parcheggio in strisce blu di circa 400.000 euro. I box privati, sono come già detto, già tutti opzionati alla vendita ma non ai residenti. Le verdi aiuole della piazza verrebbero private della loro simmetria originaria e storica per far spazio ad un grande elisse di asfalto a modifica di una viabilità consolidata, trivellato da griglie di areazione del garage sotterraneo. Gli scavi troppo vicini alle piante (e per giunta su tre lati) andrebbero a recidere definitivamente l’impianto radicale delle essenze arboree presenti che hanno oltre cento anni. I pareri degli enti sono stati spesso a sfavore del parcheggio realizzato a detrimento della qualità e del decoro della città, strutturata in questa area su trame otto-novecentesche di strade e piazze, che il vincolo apposto deve continuare a tutelare.
Riteniamo che il progetto di P.le Lavater sia un progetto scadente che non tiene conto delle superfici dello spazio pubblico e che non sia consono al decoro di un piazzale che richiede, invece, un adeguato e serio progetto di recupero urbano. Era di questo parere anche la commissione per il Paesaggio, la Direzione Regionale per i beni architettonici e la commissione preposta alla revisione del progetto istituita dalla giunta Moratti che escludeva Lavater dalla lista dei parcheggi da realizzare. Qualcosa è cambiato.
Per tutto questo riteniamo che non sussista la pubblica utilità dichiarata nel 2005 dal Sindaco Albertini e per questo chiediamo al Sindaco Moratti di revocare tutti gli atti relativi alla realizzazione di questo sciagurato parcheggio. Non è ancora troppo tardi per fermare questo scempio a tutela di un interesse che non è null’altro che pubblico.

Il Comitato per la difesa di Piazzale Lavater
Il Presidente
Architetto Nardina Leveni


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Spett. LIBERO MILANO
Viale Majno, 42 – 20129 Milano
Cortese Attenzione Egr. Franco Nicoletti


Milano, 02/07/2010

Oggetto: Precisazione ad articolo apparso su Libero Milano in data 01/07/2010

Egr. Franco Nicoletti,
L’articolo pubblicato ieri, 01/07/2010 su Libero Milano contiene numerose imprecisioni che impongono una risposta immediata.
Non corrisponde a verità il fatto che l’iniziativa di scrivere una petizione popolare indirizzata al Sindaco Moratti, a cui ha seguito una raccolta firme sia stata capitanata dall’ex-Assessore Edoardo Croci: l’iniziativa è stata una decisione corale di una folta assemblea riunitasi presso la sala di Via Redi in data 16/06 u.s., organizzata dal Comitato per la difesa di P.le Lavater (che conta oggi oltre 600 iscritti), in risposta ad una democratica proposta di un cittadino che non è Edoardo Croci e che, tra le altre cose, ha proposto di avviare una serie di iniziative di visibilità (striscioni, appelli, lettere, firme, ecc). Ciò detto è implicito che l’iniziativa è stata (per usare vostri termini) “capitanata” dai membri del Comitato stesso, di cui Croci, alla data odierna, non fa parte.
Le firme raccolte in piazza, nel pomeriggio del 30 giugno u.s. a partire dalle ore 15.00, sono state oltre 1200. La raccolta sta proseguendo in altre sedi ed il numero delle firme alla petizione popolare è già arrivata a 1500 in una sola giornata.
Non è vero che gli alberi verranno spostati. Il nuovo progetto non prevede più l’iniziale spostamento delle piante in quanto detta operazione è stata vietata dal competente Corpo Forestale. Il progetto è stato modificato e con esso anche la sagoma degli scavi. Le piante rimarranno (sulla carta) dove sono, peccato che verranno loro tagliate le radici (per molti su tre lati) e, come affermano numerose perizie di agronomi e botanici, moriranno in breve tempo. A quel punto, ma solo a quel punto, verranno effettivamente spostati per essere trasformati in truciolare o legna da ardere. Si dimentica di scrivere che il parcheggio prevede di eliminare tutti i posti auto di superficie (circa 220 regolari tra strisce gialle e strisce blu), non solo in Piazza Lavater, ma anche nelle limitrofe Vie Cadamosto e Ramazzini. I posti auto interrati previsti in progetto altro non faranno che consentire in egual numero il parcamento di altrettante auto in interrano, a rotazione e a pagamento in un sottosuolo che è dei cittadini. Non dirlo rende sbagliata la valutazione positiva riguardante i 400 citati posti auto interrati. Non quantificare il fatto che i posti auto interrati è circa uguale al numero dei posti auto persi in superficie non permette ai lettori di capire uno dei motivi principali della protesta.
L’articolo che pubblicate è incentrato su una mera polemica tra voi e l’ex-assessore Croci.
La polemica tra voi e Croci non ci riguarda, anzi ci danneggia solamente. Questa polemica toglie ai lettori la possibilità della corretta lettura di un fenomeno straordinario di rivolta educata, civile, apolitica e democratica che su basi unicamente di interesse di un bene comune ha trasformato la piazza in un libro aperto: oltre 100 striscioni appesi a balconi e finestre, disegni, colori. Per effetto di questa inutile e gratuita polemica il significato di questa importante giornata è stato vanificato.
Poiché le nostre azioni di visibilità continueranno in futuro, vi preghiamo, qualora ci vorrete onorare di spazi sul vostro giornale, di condurre questa polemica altrove in maniera da non offuscare il significato di quanto stiamo cercando di fare. Attendiamo smentita.
Distinti saluti
Il Presidente
Nardina Leveni



PRECISAZIONI ALL'ARTICOLO DI LIBERO DELL'1/07/2010

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