mercoledì 12 gennaio 2011

Terra: "I cittadini si aspetterebbero soltanto che il sindaco mantenesse le proprie promesse"


3 commenti:

  1. Il titolo "il parcheggio che uccide gli alberi" e' veramente vomitevole. Degli alberi non frega un accidente al 99% della gente che non vuole questo parcheggio.

    I veri motivi di tanta opposizione sono la sua inutilità, il fatto che danneggerà i commercianti della zona, che i lavori sotto casa danno fastidio, che le case della piazza si fessureranno e compariranno crepe ovunque, che la viabilità sarà da incubo per la durata del cantiere, che una volta iniziati i lavori non si sa se e come finiranno, ecc.

    Ma un titolo di giornale come quello fa ridere. Anzi, mi da epidermicamente fastidio. Se qualcuno ce l'avesse con gli alberi e basta, si muoverebbero tre persone e non 2000 in loro difesa (come infatti e' già successo in altre parti di Milano quando delle zone verdi sono state rase per costruire palazzi, vedi ad esempio palazzo della Regione Lombardia).

    Un minimo di sincerità, porca miseria.

    Luis

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  2. Be' sai, Luis, penso che la maggior parte delle persone informate concordi su tutti i motivi a cui accennato.

    Fa rabbia dover subire la costruzione di un ulteriore parcheggio inutile (tra l'altro mal progettato); fanno paura le conseguenze tecniche e logistiche; angoscia la durata imprevedibile e indefinita del cantiere ecc.ecc.

    A me però, come credo a molti altri, dispiace ANCHE della morte INUTILE, di alberi piantati negli anni in cui i miei nonni andavano all'asilo e rattrista lo stravolgimento urbanistico di uno dei pochi angoli, rimasti in zona, che ancora dà l'idea di come potesse essere Milano a cavallo delle due guerre.

    Se tutto ciò fosse davvero necessario, mi metterei l'animo in pace, ma sapere che la cosa avviene per arricchire la solita vecchia cricca di speculatori...be', questo davvero mi fa piangere il cuore.
    A te no?

    Buona notte :)

    Cinzia

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  3. Ciao Luis,
    Ti sembrera' strano ma la principale motivazione
    che mi spinge ad una battaglia che dura da
    cinque anni e' proprio la difesa degli alberi.
    Credo di non essere il solo.
    Stefano

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