giovedì 29 luglio 2010

IL SINDACO MORATTI INCONTRA I RAPPRESENTANTI DEL COMITATO


Venerdì 30 luglio 2010
alle 15:00

Il Sindaco Moratti
incontra i rappresentanti
del Comitato per la Difesa di Piazzale Lavater

Il Comitato  aveva inviato formale richiesta al Sindaco di un incontro per la diretta consegna delle due petizioni, quella firmata da 1681 cittadini (successivamente reintegrata a 1850) e quella dei 78 commercianti (successivamente reintegrata a 85).
Il 27 luglio è arrivata da parte del Capo di Gabinetto dott. Alberto Bonetti Baroggi la convocazione per l’incontro.
I rappresentanti del Comitato faranno tutto il possibile per illustrare la propria limpida tesi nella massima cordialità e trasparenza.
Questo incontro viene valutato dal Comitato come la più preziosa occasione per spiegare al Sindaco il perché del no a questo parcheggio in questo luogo: il mancato rispetto del vincolo che protegge l'area con il conseguente scempio letale all'impianto radicale delle piante in violazione delle regole in vigore presso il nostro Comune; lo stravolgimento della struttura della piazza, il mancato rispetto delle regole di prevenzione; gli impatti disastrosi sulla viabilità; la costruzione di orribili strutture fuori terra; la perdita di quasi 200 posti auto in superficie per i residenti; le griglie di esalazione sotto le finestre; senza contare, durante i lavori , l’enorme disagio a 650 bambini della adiacente Scuola di via Stoppani; tutti argomenti questi che vanno ben al di là della, peraltro solo formale, correttezza dei documenti a supporto del progetto da sempre rivendicata dagli organi tecnici del Comune (correttezza  su cui il Comitato continua ad avanzare specifici e concreti rilievi), e dimostrano che qui, in Piazzale Lavater, il parcheggio proposto non ci sta fisicamente e che lo scempio annunciato deriva da questo dato di fatto.

 Il Comitato affronta con serenità e ottimismo l’incontro con il Primo Cittadino , confidando nella sua capacità di valutare il complesso delle problematiche e  il danno alla città intera che deriverebbe da questa opera  inutile e devastante.


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